Della povertà delli Religiosi.
S. Bonav. de perfectione vitæ. Cap. 3.
La povertà è virtù tanto necessaria alla perfettione della vita, che senza essa il Religioso non può esser perfetto, secondo il testimonio del Signore, che dice. Si vis perfectus esse vade, & vende que habis, & da pauperibus. Se voi esser perfetto vende quello che hai, & dallo a' poveri. essendo adunque la somma della perfettione, nell' eccellenza della povertà, non pensi il Religioso di haver conseguito il colmo della perfettione, che sin hora non è fatto perfetto imitatore della povertà evangelica, perche dice Hugone de Santo Vittore, ciò che di perfettione si può ritrovare nelli Religiosi, non si può dire perfetta integrità, se non s' ama la povertà. Sono due cose, che devono muovere qualsivoglia Religioso all' amor della povertà. La prima è l' essempio divino, che è irreprensibile: la seconda la promessa divina, che è inestimabile. dico adunque primo che dove [deve?] muovere la serva di Christo all' amor della povertà, l' amor del nostro Salvator Giesu Christo. poiche lui fù povero nascendo, povero conversando, povero morendo. guarda l' essempio, che ti lasciò di povertà, acciò che ad essempio et imitatione sua diventi amica della povertà. in tanto fu povero il nostro Signor & Selvator [sic] Giesu Christo, che non hebbe casa, ne vestimento, ne alimento, ma per la casa hebbe la stalla, per vestimento un vile panniciolo, per l' alimento il latte della vergine. della qual povertà dice l' Apostolo. [2.Co.8] Sapete la gratia del nostro Signor Giesu Christo, che essendo riccho, per noi si fece povero, acciòche noi della sua povertà diventassimo ricchi. & San Bernardo dice, abbondava l' affluentia de tutti i beni nel cielo, ne fra quelli si trovava povertà, ma nella terra abbondava & superabbondava questa spetie, & l' huomo non sapeva il suo pretio, & per questo il figliuolo di Dio, discese dal Cielo, per ellegerla per se, & à noi con la sua stima la facesse pretiosa. ascolta vergine beata, & udite voi tutte che havete fatto professione di povertà, quando fu il figliuolo di Dio povero, il Rè dell' Angeli mentre visse in questo mondo, in tanto fù povero, che alle volte non haveva casa, ma li bisognò dormire con i suoi Discepoli fuori delle città & ville. per questo dice l' Evangelista, [Matt.14] che Circumspectis omnibus cum iam sero esset exijt in Bethaniam cum duodecim, sopra del luogo dice la glossa guardando d' ogni intorno, se veruno lo invitava, perche era cosi povero, che non haveva pur dove alloggiare, & San Mattheo dice. [Matt.8.] Vulpes foveas habent, & volucres celi nidos, filius autem hominis non habet ubi caput suum reclinet. Le Volpi hanno le tane, & gli uccelli del cielo nidi, & il figliuolo dell' huomo non hà dove reclinare il suo capo. ò voi tutti che havete fatto voto di povertà, attendete & vedete, quanto povero fù il Rè dell' Angeli, fù povero nella morte, poiche fù spogliato delle vesti; fù povero, perche fù spogliato dell' anima, & del corpo, quando per l' acerbissima passione l' anima fù separata dal corpo. fù ancora spogliato della gloria, come dice Giob. [Iob.13.] Spoliaverunt me gloria mea, mi spogliorno della gloria mia, quando lo trattorno come maledico, & malfattore. delli essempij di santa povertà dice San Bernardo. vedete il povero Christo, nato senza casa in una stalla, giacere fra il Bue & l' Asino, involto in piccolo pannicello, fuggir nell' Egitto, seder sopra d' un' Asina, pendere nella Croce nudo, & abietto. chi adunque sarà quel Religioso, che vedendo la povertà di Christo, ami le ricchezze, cerchi li commodi, seguiti li aggi, stando Christo in tanti tormenti & pene? grande veramente abusione dice San Bernardo, & veramente grande, che uno voglia esser ricco, havendo il Dio della maestà voluto esser povero, & mendico: cerchi il Gentile le ricchezze, che vive senza Dio; cercale il Giudeo che hebbe le promissioni terrene, ma tu vergine ancilla di Christo, con qual mente cercarai le ricchezze, che hai fatto voto di povertà? & vivendo con le povere di Christo, & volendo esser figliuola del povero San Francesco, & della povera madre Santa Chiara? sopra a modo sorella mia charissima la tua anima, & la mia è confusa dall' avaritia, perche essendo, come siamo professori della povertà, mutiamo la povertà in avaritia, desiderando quello che non è lecito desiderare, & quello che la regola ci prohibisce, & vieta. essendo però per noi fatto poverissimo il figliuolo di Dio. Io sò che è cosi, che quanto più ferventi amatrice sarete della povertà evangelica, tanto più abondate [sic] sarete de' beni temporali, & spirituali. ma se al contrario vi convertirete, se dispregiarete la povertà della quale havete fatto professione, sarete bisognose de tutti i beni tanto spirituali quanto temporali. però quella povera genitrice del povero Giesu dice. Esurientes implevit bonis, & divites dimisit inanes, & David dice. [Ps.33] Divites egverunt, & esurierunt, inquirentes autem dominum non minuentur omni bono. non havete voi letto ò udito quello che dice il Signore alli Apostoli, Non siate solleciti dicendo, che cosa mangiaremo ò beveremo? perche il padre vostro sà che havete bisogno di queste cose. & in San Luca disse, quando vi mandai senza sacca, & calceamenti, forse vi mancò qualche cosa? risponsero niente. hor se fra Giudei, ch' erano duri & crudeli, il Signore senza sollicitudine loro li pasceva, quanto maggiormente pascerà i Frati minori, & le povere sorelle imitatrice della povertà evangelica fra Christiani, & fideli? però giettate in lui ogni vostra sollecitudine, perche lui hà cura di voi. havendo dunque lui tanta cura di noi, è maraviglia come siamo tanto solliciti di noi. certo non sò trovare altra causa; se non che le nostre affettioni sono lontanate da Dio. altra causa non ce, [sic] se non che il fervore della charità si è rafreddato in noi; perche se fossimo ben ferventi, nudi seguitaressimo il nudo Christo, perche quando gli huomini hanno gran caldo, si sogliano spogliare. segno è di gran freddezza in noi, poiche cosi tiriamo à noi queste cose temporali. con il corpo lasciamo il mondo sî, ma tutto il cuore, tutta la mente, & tutto il desiderio nostro è assorto dal mondo. o beata Ancilla di Christo, ricordati della povertà del nostro Signor Giesu Christo, imprimi nel tuo cuore la povertà, del povero padre tuo San Francesco, ricordati della povera madre Chiara, & con ogni tuo sforzo abbraccia la santa poverta, e non voler haver' altro nome, che di povertà, perche haver ricchezze & amarle, è infruttuoso, amarle, & non l' havere, è pericoloso, haverle, & non l' amare è faticoso, adunque non l' havere, ne amarle è utile, securo, dilettevole, & atto di perfetta virtù. però tanto il consiglio del Signore, quanto l' essempio, deve muovere ogni Christiano, & accendere all' amor della povertà, & tanto maggiormente il Religioso, è la Religiosa, che ne hanno fatto voto. la seconda cosa che deve muovere all' amor della povertà, è la divina promessa, che è instimabile. egli disse, Beati i poveri di spirito, perche loro è il regno de i cieli. cho potrà con parole esprimere, è con il cuore pensare quella gloria che hai promesso il Signore di dare a i veri poveri? avanza ogni facultà, quella gloria, quel splendore, quella chiarezza, che è apparecchiata alli veri amatori, & perfetti osservatori della santa povertà.