De'sette segni dell'amor carnale.
S. Bonaventura de processu Religionis. Cap. 16.
Primo segno dell' amor carnale, è che come l' amor spirituale, desidera, & si rallegra di udir' & parlar solamente di cose spirituali, & di edificatione; & habbia in fastidio, & fugga come peste, le burle, ciarle, parole vane, & otiose: cosi per il contrario, l' amor carnale, parla pochissimo, ò per dir meglio niente di cose spirituali, ma si bene parla molto di cose vane, inutili, & otiose, & particolarmente parla insatiabilmente dell' amor che porta à quello che ama, & à parlar di questo non bastano le hore, ne li giorni, ma sempre, chè si possono trovar insieme hanno che parlare. Secondo segno dell' amor carnale, è una insolentia & libertà di conversare; di guardarse l' un l' altro, accostarse, toccarse, burlare; stringere le mani, & far altri atti poco decenti; l' amor spirituale, serva la disciplina, tanto in occolto; quanto in publico. ne cerca cantoni, anzi li fugge; se non quando vuol' attendere à se stesso, & vacare solamente à Dio. parlando con persona, massime femina, & giovani, tiene li occhi bassi, le mani composte, & tutti i membri talmente custoditi, che niuno benche diligentissimo osservatore, non trovaria che reprendere. Il terzo segno, è una inquietudine di mente, in pensar dell' amico, dove stia, che cosa faccia, quando verrà, quanto tempo sia stato absente; se si ricorda, & pensa di lui: se forse per l' absentia l' amor di quello sia rafreddato verso di se. la causa, perche non li habbia mandato à dir niente, perche non li habbia scritto, etc. & stà talmente sospeso d' animo, & distratto in pensar di lui, che non può far oratione, ne quietamente pensar à Dio. l' amor spirituale, non si cura niente di queste cose, ma si riposa in Dio, al quale fidelmente raccomanda il suo amico, & senza distrattione alcuna, compatisce, & si rallegra con l' amico; conforme à quello che la retta ragione ditta. Il quarto segno, è una impatiente invidia, che hà, se l' amico suo ama alcun' altro seco. se lo saluta, se li fa benefitij, etc. per il che teme, che l' amor verso dell' altro cresca, & verso di se sminuisca. per questo sente pena, si duole, & s' attrista. l' amor spirituale vole che tutti siamo amati seco, & di questo si rallegra. perche la charità è virtù communicativa, & quanto più si dilata, tanti più cresce, come il fuoco, che quanto più legne vi si mette, tanto più s' accende. Il quinto, è una perturbatione, & ira impatiente d' animo, se s' accorge, che l' amico ama un' altro, quanto lui, overo se l' offende in qualche cosa. ò non fa per lui quello che desiderava. di qua escano le querele, l' improperij de i beneficij che li hà fatti. come cose fatte verso un' ingrato, & sconoscente. seguitano ancora promesse con giuramento, che mai più l' amarà. seguitano le ingiurie, le maledittioni, le dettrationi. il scoprir de' secreti, & altre cose inconvenientissime. l' amor spirituale è pacifico, trattabile, perdona volontieri alli errori de' prossimi. & sopporta con patientia quanto li viene fatto da altri. Il sesto, è doni & presenti, lettere pieni d' affetti, scherzi, conviti, & altre cose che possono mantenere l' amor sensuale. l' amor santo, dice San Gieronimo non hà questi presentuzzi, ne lettere amatorie, ma pure orationi, instruttioni edificatorie; nelle necessità pie subventioni. Il settimo, è una disornata dissimulatione de i vitij, deffetti, & mancamenti l' uno dell' altro; poi che amano detti vitij, li escusano, li deffendano contra quelli che li reprendano; & sono confederati nel male. l' amor spirituale, hà in odio tutti li vitij, [1.The.2.] ma particularmente in quelli, che ama. & li corregge con severità maggiore.