Terribile è il giuditio del superiore, se non riprende, & castiga li sudditi che peccano,
del medesimo, ibidem. Cap. 25.

  Il Superiore, alla cui cura sono commessi altri, de' quali hà da rendere conto, deve essere talmente disposto, che intenda h' haver à rendere severissimo conto à Dio, del sangue delli fratelli delinquenti, fidati da Dio alla sua cura; se non l' avisarà prima di peccare, della giustitia di Dio, o se dopò d' haver peccato, non li castigarà severissimamente, massime se questo farà, non per ignorantia, ma per adulatione; e se per essere grato, & non dispiacere alli sudditi, lasciarà slargare, & dissolvere la disciplina Religiosa, pero hà da seguitare la dottrina dell' Apostolo [1.The.2.] che dice. Non siamo mai stati adulatori, come voi ben sapete; ne havemo cercato gloria dalli huomini, ne da voi, ne da altri. chi sarà tale, & libero da questi effetti di piacere, & esser grato alli huomini; potrà con merito essere superiore, & guida d' altri. perche chi cerca d' essere stimato, & di piacere alli huomini, lascia fare a i delinquenti quello, che vogliano; per non li offendere & perdere la gratia, et favore loro. questo tale è guida cieca, & precipita se stesso, & li suoi nella fossa dell' inferno. il che quanto sia gran male se la guida erra, si può vedere dal giuditio severissimo, che li sopra stà, del rendere conto del sangue del fratello. & meritamente, poi che non serva il precetto della diletione paterna. niun padre abbandona il figliuolo, quando stà per cadere in una fossa; ne dopò d' essere caduto lo lascia stare là dentro, ma subito cerca di cavarlo. è debitore il superiore della fraternità; onde deve vigilare, & haver cura della salute de tutti, & fare quello che dice San Paolo, che non solo voleva dare l' Evangelio, ma l' anima propria ancora; perche haveria voluto morire, per la salute loro. cosi deve esser' apparecchiato il superiore, per li suoi sudditi, poiche Christo l' hà fatto per noi.