Remedij generali contra tutte le sorti di tentationi, che sogliano molestare il Religioso.
Cap. XXIX.
Fu detto dal Savio. [Ecc.2.] Fili, accedens ad servitutem Dei, stà in timore, & prepara animam tuam ad tentationem, ben vedeva il Savio illuminato da Dio, le forte battaglie, & gli assalti, che i nemici dell' humana natura, sogliono dare à quelli che so risolvano et, dispongono di servire à Dio. & benche di tutti, specialmente però si verifica quello che disse Giob. [Iob.7] Tentatio sev militia, est vita hominis super terram: Et quello dell' Apostolo. [2.Thi.2.] Non coronabitur nisi qui legitimè certaverit, et che per multas tribulationes oportet intrare in regnum cælorum, per il che molti Religiosi poco instrutti nelli modi, & mezi per resistere alle tentationi, mancano, & si lasciano vincere: però voglio mettere qui alcuni remedij generali, de' quali si potranno aiutare nel tempo delle tentationi. Il primo, & potentissimo remedio è, che l' huomo conosca la propria infirmità, fragilità, & insufficienza: & che con fidutia di continuo, & con fervore ricorra all' aiuto divino, chiamandolo con ansiato desiderio, che li dia forze per resistere; ne permetta per modo alcuno, che sia vinto, & superato. e dica con il Profeta. Domine vim patior, responde pro me: overo, Deus in adiutorium meum intende, domine ad adiuvandum me festina: & altre cose simili, & che non presuma per modo alcuno, delle proprie forze, ma nell' aiuto solo di Dio. Secondo rimedio è che se humilij profondissimamente nel conspetto di Dio, & di tutti gli huomini, che si dispreggi, & reputi da niente: pensi che non è degno di comparire avanti sua divina Maestà. il Publicano humiliato ottenne la remissione de' peccati, & la essaltatione insieme. l' humile non può esser offeso dalle saiette del Demonio, benche peritissimo sia nel saiettare; perche è più sottile d' un capello: non può cadere, perche sempre si pone nell' infimo, & più basso luoco che si possi trovare. è come il corpo quadro, che mai casca alla supina, ma sempre in piedi, non si spezza dall' impeto de' venti di tribulationi, perche facilmente s' inchina, & cede, come la canna, è liggiero, essendo voto di propria estimatione, però facilmente ascende al colmo delle virtù. niente presume di se medesimo, però è atto di ricevere l' abondanza delle gratie di Dio. ottiene ciò che vuole da Dio. [Iudit. 9.] Humilium, & mansuetorum semper tibi placuit oratio. Il terzo, è haver continuamente avanti gli occhi della mente, la presenza dell' onnipotente, & immortale Iddio, & pensare da dovero, che lo vede, et che considera tutti i suoi pensieri, parole, & opere; & che li può, et vuol castigare, se non si emenda. questo è quello, che l' istesso Iddio consigliò ad Abrahamo, dicendo. [Gen. 17] Ambula coram me, & esto perfectus. al che si deve movere la sua dignità, grandezza, bontà, potenza, sapienza, e tutti gli altri suoi attributi, che sono infiniti, & infinitamente infiniti. questo facevano i Profeti antiqui, che nelle cose d' importanza solevano dire, Vivit dominus, in cuius conspectu sto, lo deve fare, perche non può fare cosa, che più li convenga inquanto huomo: onde Socrate Filosofo gentile diceva, Dedignar peccare, etiam si scirem Deos ignoraturos, questo istesso ricercano gli beneficij innumerabili, che hai ricevuto dalla sua mano liberalissima, & particolarmente quello della vocatione, con il quale l' hà fatto suo domestico, & famigliarissimo cameriero, & secretario. Vos autem dixi amicos, dice egli: Quia omnia quecunque audivi à patre meo nota feci vobis, lo deve fare, perche tutto quello che spera & desidera procede, & depende da lui; il vivere. la conservatione, & ogn' altro bene, che possa havere, & tanto più volentieri lo deve fare, se per il passato è stato gran peccatore, havendo tante volte meritato di esser abbandonato da sua divina Maiestà. Quarto, è attentamente considerare la qualità delli avversarij delli eletti. che cosa cercano, che cosa vanno continuamente machinando contra d' essi? sono crudelissimi, astutissimi, calidissimi, [sic] iniquissimi, invidiosissimi, malignissimi, & esercitatissimi. sono continui, & indefessi nel tentare, ne altro cercano finalmente nel tentare, che l' eterna dannatione delli tentati. questo procurano per ogni via, & modo. questo desiderano, questo bramano, quà drizano ogni lor' industria & sforzo. quà l' inganni, quà le fraudi, quà l' astutie, quà finalmente ogni lor sapere, et potere. onde conoscendo tu questo tanto chiaramente, tanto più pazzo sei, se con ogni tuo sforzo, potere non li fai resistenza. Sò che tu non intraresti in una selva, & bosco in compagnia de' ladri; da' quali sapessi dover' essere amazato. Quinto remedio è considerare con grandissima vigilanza, & attentione, i mali, & danni che incorri acconsentando alle tentationi: perche per questa tu perdi il sommo, & incommutabil bene, che è il vero Dio. sei privato dell' amore, et gratia sua. sei spogliato delli beni, & meriti precedenti: lasci d' esser figliuolo adoptivo, servo, amico, herede, & membro di Christo Dio, Creatore, & Salvator nostro; & diventi suo capitalissimo nimico; servo, membro et figliuolo del Demonio infernale, e l' anima tua che poco avanti era sposa di Dio, tempio dello Spirito Santo, arca delle divine gratie; diventa adultera del Demonio, stalla de porci infernali, cloaca de tutte le bruttezze, saquatoio, et latrina puzulentissima; più vile di qualsivoglia cosa vilissima. Sesto, è mettersi avanti gli occhi della mente, et con fede viva considerare le gloriose vittorie delli eletti di Dio, come fecero resistenza alle tentationi, et come gloriosamente trionforno de' suoi nemici, e pur erano huomini come tu, vestiti della medesima carne che sei tu, et molti d' essi più delicati di quello che sei tu, il che giovarà molto legere spesso le vite de i Santi Antonio, Hilarione, et altri simili che habitarono nelli eremi, caverne, boschi, et luochi solitarij, contra de' quali i Demonij s' armorno potentissimamente, et posero ogni lor studio, diligenza, et sforzo per farli traboccare, tanto era l' odio che li portavano, che manco li potevano sentire; onde alla sola invocatione del nome di Santo Antonio in diverse parti del mondo uscivano Demonij da' corpi, da loro ossessi. Settimo, è contemplare attentamente come Iddio tuo Creatore, et Signor potentissimo: insieme con tutti gli Angeli, et cittadini del cielo, stà riguardando il tuo combattimento, et si rallegrano tutti della tua resistenza che fai, del valore, che mostri, et della vittoria che ne riporti, dall' altro canto, considera l' allegrezza che ricevono, la festa che fanno, il giubilo che sentono i malignissimi spiriti della tua caduta, et te insultano, et si burlano di te. onde puoi ben dire quello del Salmo. [Ps. 88] Qui tribulant me, exultabunt, si motus fuero: da questa consideratione mosso David, pregava il Signore, dicendo. [Ps. 88] Illumina oculos meos, ne unquam obdormiam in morte, ne quando dicat inimicus meus, prevalvi adversus eum: Et altrove. [Ps. 24.] Deus meus, in te confido non erubescam; neque irrideant me inimici mei: ascolta quello, che dal cielo ti parla il Signore, non volere offendere, lasciare, & dispreggiar me, tuo Creator, conservatore, et benefattor liberalissimo. non volere contristare la madre mia zelosissima della tua salute, et apparecchiata per darti aiuto in questa tua tentatione, non volere dishonorare l' Angelo tuo custode, che ti ama con affetto sincerissimo, sollicitamente ti custodisce, fidelissimamente te ammonisce, non ti volere rendere odibile tutta la Chiesa trionfante, non volere sodisfare, dar piacere, et allegrezza a' tuoi nemici crudelissimi, et importunissimi; non ti far schiavo, et preda loro, poi che non cercano da te altro, che l' opprobrio, la perditione, la morte, et rovina tua. L'ottavo, è subito nel principio resistere alla tentatione; ne per modo alcuno darli il consenso, manco interpretativo, ma dire animosamente nò, non voglio, perche dove non è consenso deliberato, non può esser peccato mortale, bisogna esser magnanimo, et combattere valorosamente, et dire con il Profeta. [Ps. 17.] Persequar inimicos meos, & comprendam illos, & non convertar donec deficiant: confringam illos, nec portuerunt stare, ma bisogna dirlo, non presumendo delle proprie forze, & meriti, ma mettendo ogni tua speranza nel gratioso aiuto della pietà, & bontà di Dio, che non abbandona mai quelli che humilmente, et di tutto cuore lo pregano. dicendo con David. [Ps. 61.] In Deo salutare meum, & gloria mea, Deus auxilij mei, & spes mea in Deo est. Et tanto con magior fidutia l' hai da dire, poi lui promette l' aiuto infallibile nel Salmo. Cum ipso sum in tribulatione eripiam eum, & glorificabo eum. cosi ancora lo dice il suo Apostolo. Fidelis est Deus, qui non patietur vos tentari supra id quod potestis. Nono, è diligentissimamente considerare la viltà, impietà, et bruttezza delle tentationi, et vitij a' quali te inducono; et subito con indignatione, come da corpo ferocissimo et puzzolentissimo fuggirne, per non esser da quello ammorbato. Come faria uno, che andasse à comprar balsamo, et in luoco di quello li fosse presentato puzzolentissimo sterco. cosi hai da far tu quando in luoco del tuo Dio superdignissimo, & soprapieno di gratie, ti è proposto dal mondo, carne, et Demonio cose vane, brutte, caduche, et di niun prezo. anzi t' hai da sdegnare di pur vederle ò udirle. Decimo, è scoprire subito che viene la tentatione al padre spirituale in confessione, et fuora ancora, et ad altri huomini discreti, pratici, et charitativi, et humilmente acquietarti a' consigli loro. il tentatore cerca con fraudi, et inganni indurti à suoi disegni, et questo fa molte volte copertamente, proponendo cose, che hanno colore et spetie di bene, sono però pestifere, et molto nocive, però hà paura di non esser scoperto, perche è scritto. [Io. 3.] Qui male agit, odit lucem, & non venit ad lucem, ut non manifestentur opera eius: Quando dunque tu scopri i secreti del tuo cuore, et della mente à persone idonee, & prattiche, già hai quasi vinto il Demonio, che non può sopportare, che le sue fraudi siano scoperte: lui è superbissimo, tu scoprendo le tue interiori a' periti, fai atto di grandissima humiltà, et cosi confondi la superbia del nemico: & questo s' hà da fare, tanto più nelle tentationi di cose intorno alla fede, overo bestemmie contro Dio, contra Christo, contra la beatissima sua Madre sempre vergine Maria, et contra gli altri Santi. le quali sogliono molto affliggere, travagliare, & perturbare i servi timorosi di Dio, dubitando per la bruttezza delle tentationi di non essere del numero delli reprobi, parendo loro che cose tali, non possono intrare nella mente delli eletti, & chari [sic] figliuoli di Dio, ma non per questo si devono desperare, ne diffidare dell' aiuto, & protettione di sua divina Maiestà: anzi devono pigliar animo grandissimo, & pensare, che se non fossero delli eletti, & chari amici di Dio, il Demonio non li daria assalti cosi grandi, & battaglie cosi potenti. alle fortezze, & Città deboli, non si mettono eserciti grossi, per pigliarle, poiche pochi soldati bastano, cosi avviene in questa militia spirituale, dove remedio potentissimo è, oltra il sopradetto, non si turbare, non argomentar contra; ma farsene beffe, e non curarsene, e rivoltar la mente à pensar altre cose, & dire à Dio. Credo domine adiuva incredulitatem meam. & dire fra se stesso; credo tutto quello che hanno creduto innumerabili Santi, Eremiti, Anachoreti, Monachi, Vescovi, Dottori, & martiri innumerabili, huomini & donne, quali Iddio fece chiari con miracoli in vita, & in morte. pensare che piantorno questa fede nel mondo con fatiche, & stenti, & la rigorno con il proprio sangue. però è tanto cresciuta. che si è sparsa per tutto il mondo; fra' quali furno molti tentati di queste cose, de' quali tu hora sei tentato.