Della propria volontà, contra il voto dell'obedienza; & rimedij.
Cap. XXVII
Al voto dell' obedienza, per il quale il Religioso si consacra à Dio, è contrarijssima la propria volontà, la quale, sommamente dispiace à Dio. piace molto al Demonio; et nuoce grandemente all' huomo. Ber. super cant. dice, Non dabit inobedienti copiam sui, tantus obedientie amator, ut mori, quam non obedire malverit. Leva i beneficij di Dio all' huomo. Greg. dice: Dignus est, ut ab eius beneficijs sit extraneus, qui eius nimirum iussionibus, non vult esse subiectus, priva l' huomo del merito dell' opere buone, et questa ragione assegna Esa. [Es.58.] rispondendo a' Giudei, che si lamentavano di Dio che non risguardava alli digiuni loro, dicendo, Ecce in die ieiunij vestri invenitur voluntas vestra. Ber. super cant. Grande malum est propria voluntas, qua sit, ut bona tua, tibi bona non sint. Rende l' huomo escommunicato. [2.Thes.3.] Si quis non obedit verbo nostro per epistolam, hunc notate, & ne commisceamini cum illo: fà l' huomo ladro, poiche il Religioso di propria volontà, contratta cosa aliena (cioè se stesso) invito domino, che è la definitione del furto. rende l' huomo maledetto. Deut. 28. dove si danno tante maledittioni all' huomo disubidiente, come ivi si può vedere. fà l' huomo Idolatra [1.Reg.15.] Quasi peccatum ariolandi est repugnare, & quasi scelus Idolatrie est, nolle acquiescere. Leva la dignità all' huomo. [1.Reg.15.] Quia proiecisti fermo nes domini, proiecit te Deus, ne sis Rex super Israel, confonde l' huomo. [Ose.10.] Confundetur Israel in voluntate sua. [Esa.45.] Confundentur omnes qui repugnant ei. afflige l' huomo, però fù travagliato Saul dallo spirito maligno, perche haveva disobedito à Dio, facendo la propria volontà. cosi il Religioso di propria volontà, hà l' animo disordinato, però di continuo è afflitto, travagliato, et sconsolato. [Aug.1. confess.] Iussisti domine, & sic est, ut pena sit sibi omnis inordinatus animus. fà degno l' huomo di morte temporale, & eterna. [Deut.17.] Qui superbierit nolens obedire sacerdotis imperio morietur. [Bernar.] Quid odit Deus, aut quem punit, preter propriam voluntatem? & altrove, Tolle propriam voluntatem, & non erit infernus.
Primo remedio contra il vitio della propria volontà, potentissimo, sarà confidare Christo Creator, & Salvator del mondo, che volse per ubedienza morir su 'l duro legno della Croce, per ricuperare il mondo perduto per difetto & mancamento d' ubedienza. cosi disse l' Apostolo, Et quidem cum esset filius Dei, didicit ex his, que passus est obedientiam: cioè essendo egli figliuolo di Dio imparò per esperienza l' obedienza. se il figliuol di Dio imparò l' ubedienza con tante fatiche, travagli, dolori, pene, & angoscie, non deve parere cosa dura, & grave all' huomo imparare, & fare prontissimamente l' ubedienza, & se questo conviene à tutti gli huomini; molto più converrà à quelli, che sono nella casa & scola di Christo, cioè alli Religiosi, che stanno serrati nelli chiostri, sotto la cura de' prelati, & superiori, a' quali in luoco di Christo hanno promesso ubedienza perpetua. Disobediente fù Adamo nel Paradiso terrestre à Dio, che per provarlo gli haveva vietato il mangiar d' un pomo, dandoli licenza universale di mangiare de tutti gli altri, ma il castigo, & disciplina che per ciò li diede, non solo lui, ma noi ancora l' esperimentiamo. la disubedienza cavò lui dal Paradiso terrestre, ma i figliuoli suoi per l' ubedienza sono introdotti nel Paradiso celeste. Christo volse mostrar la virtù dell' ubedienza, venendo al mondo, partendosene, & conversando nel mondo. discesi (dice egli) dal cielo, non per far la volontà mia, ma la volontà di quello che mi mandò, et in S. Matt. 26. Non sicut ego volo, sed sicut tu, & in San Giovanni disse. il cibo mio è far la volontà di quello che mi hà mandato. grande per certo fù l' ubedienza di Abramo, il quale volse sacrificare il suo proprio, & unigenito figliuolo (come Dio li comandava) che miracolosamente haveva havuto nella vecchiaia, con promesse grandissime: ma niente, fù conferito con l' ubedienza di Christo, che non solo era huomo, ma Dio insieme. Abrahamo volse fare, ma non lo fece, prohibito dall' Angelo, ma Christo lo fece realmente di se stesso, & non d' altro, volontariamente non sforzato. Oblatus est, quia ipse voluit, dice Esaia. [Es. 50.]
Secondo sarà considerare i maravigliosi effetti della virtù dell' ubedienza, questa fa servo (anzi figliuolo) di Dio, il che quanto sia gran benefitio si può vedere da questo, che il servire à Dio è regnare, & così il servo di Dio diventa Re. regna prima sopra se stesso, sopra le sue passioni, & moti disordinati & così il suo servitio è puro, & accettissimo a Dio [Eccl. 35.] Salutare sacrificium est attendere mandatis. Impetra da Dio, ciò che domanda & desidera. così lo dice S. Greg. Si obedientis fuerimus præpositis nostris, obediet Deus nostris orationibus. & Agost. De opere monachorum dice, citius exauditur una oratio obedientis, quam de cem millia con temptoris. all' ubediente obedisce la creatura, & il creatore, [Ios.x.] non fuit postea tam longa dies, obediente domino voci hominis. & così in tutte le creature si sono fatti miracoli dalli veri obedienti. quanti nel deserto? & c. il merito de l' ubedienza e grandissimo, & di lei si può dire, tu supergressa es universas. Questa fu congionta à Christo in ogni sorte di parentela. [Matt.12.] Quicunque fecerit voluntatem patris mei, qui in celis est, ipse meus frater soror, & mater est. Questa fa triunfare. [Prov.21.] Vir obediens loquetur victorias.
Terzo sarà considerare quello che dicono li santi della virtù dell' ubedienza. Santo Greg. nelli mo. dice, Obedientia sola virtus est, quæ ceteras virtutes menti inserit, insertasque custodit. A gl' arbori salvatici, si suole inestare & inserire un ramo, ò più d' arbore domestico, & cosi produce frutti domestici, & buoni, che prima erano acerbi & cattivi, così fa l' ubedienza, inserisce la volontà d' altri, cioè de' superiori, & prelati, nel cuore di colui, che la promette: & opera seconda la volontà del suo superiore, il che è accettissimo à Dio, come se lui stesso l' havesse comandato, & di grandissimo merito; poi che in ogni cosa merita che fà per ubedienza, se mangia, se beve, se dorme, se si riposa, etc. perche fà il tutto (come esorta l' Apostolo) in nome del signore, & Christo dice, de' superiori, Qui vos audit me audit. & alle volte sarà più merito obedire a quelli per amor di Christo, che saria obedire se lui stesso in propria persona lo comandasse. perche qui saria il rispetto della persona divina, che non è nel superiore; anzi che molte volte, sarà manco prudente, & manco qualificato di quello che obedisce, il che accresce grandemente il merito, l' ubedienza (dice Santo Greg.) non è solamente virtù, ma madre delle virtù, & è megliore delli vitteme; [sic] perche, per victimas aliena caro, per obedientiam propria voluntas mactatur, Et Santo Agost. dice Obedientia sola verissima est virtus creaturæ rationalis, sub Dei potestate degentis; L' ubediente dice Santo Ber. ha da obedire volentieri, con simplicità, & allegramente, con presteza & velocità, virilmente & con forteza, humilmente, & con perseveranza insino alla morte. perche dice il medesimo; non giova il correre & mancare avanti che pervenghi al fine. Sic currite (dice l' Apostolo) ut comprehendatis. l' ubedienza è significata per la scala che vidde Giacob [Gen.28.] della quale si dicono quattro cose nella scrittura: l' una è che stava dritta, & significa l' intentione retta, che deveno havere i Religiosi, che vanno per la via de l' ubedienza al suo Dio. l' altra è che la sumità o cima di detta scala toccava il Cielo, & significa, che la conversatione de' Religiosi, deve essere nel Cielo, & celeste, non terrena, ne in cose della terra. tale era San Paulo quando diceva. Nostra autem conversatio in cælis est. La terza cosa è che Giacob vide gli Angeli che ascendevano & descendevano per quella scala, significando, che la via dell' ubedienza è via Angelica, perche i veri Religiosi, ò descendano servendo, & ministrando alli suoi fratelli, ò ascendono à Dio con il mezo dell' oratione, lettione, meditatione, & contemplatione, facendo sempre in ogni cosa à guisa d' Angeli la volontà di Dio. La quarta cosa, che dice, è che Iddio stava appogiato sopra la cima della scala, nel che ci vien significato, che la perfetta ubedienza unisce immediatamente à Dio, & che fra il vero ubediente, non vi è intervallo ò spatio alcuno. onde morendo se ne vola dritto al Paradiso, ò se pur và al Purgatorio; non vi si ferma. però meritamente Giacob disse, Vere locus iste sanctus est. La Religione è veramente luoco santo, & santi sono i Religiosi veramente ubedienti. Ultimo & potentissimo remedio sarà leggere bene, & consideratamente le cose che habbiamo detto di sopra in detestatione di questo vitio, et di quelli che peccano in esso.