Della proprietà contra il voto della Povertà, & remedij. Cap. XXV.

  Grave è anzi gravissimo il peccato della Proprietà nel Religioso, poiche è direttamente contra il voto della Povertà. Onde il Religioso proprietario à guisa della moglie di Loth, risguardando alle ricchezze, che lasciò diventò statua di sale; la quale haveva forma humana, ma non era huomo; cosi il Monacho, & Religioso proprietario, hà la forma, & apparenza, ma non hà la realtà del Religioso; poiche gli manca la povertà, cosa essentiali di questo stato. è ancora simile à Rachele, la quale partendo dalla casa del suo padre Laban, li rubbò gl' Idoli: cosi fà il Proprietario, amando & retenendo le ricchezze del mondo, significato per Laban, che s' interpreta candore ò bianchezza, perche tal sono nell' esteriore le ricchezze, che di fuori sembrano belle & dilettevoli, nondimeno ingannano li suoi amatori, come gl' Idoli li suoi adoratori: questo furto di Rachele fù giudicato da Giacob peccato cosi grave, & enorme, che disse, Apud quemcunque inveneris Deos tuos necetur coram fratribus nostris, [Ge.13] tale castigo merita il Religioso Proprietario, al quale non giovano le ricchezze, più che gl' Idoli alli suoi adoratori: il Proprietario non hà fede vera, ne speranza, ne charità: così lo dice Agost. Qui veram fidem habet de Deo, non cupit his miserijs dives fieri: & altrove dice, che l' haver speranza nelle creature, è desperare di Dio, ne lo può amare, chi disordinatamente ama le ricchezze: però dice Christo. Nemo potest duobus dominis servire & mammone. Comandò Iddio a' figliuoli de Israel, che niuno reservasse manna per il giorno seguente, perche altrimenti si guasteria, come avenne, per castigo delli disobedienti. Il medesimo comandò che Achor fusse lapidato, perche haveva pigliato alcune delle cose scommunicate di Ierico, minacciando alli Israeliti se non lo facevano, di abbandonarli. il castigo di Giuda ci da ad intendere, quanto grave fosse il peccato che commise, ricevendo, come Proprietario (dopò il voto fatto con gl' altri Apostoli) danari per se per la vendita di Christo. Saul fù privato del regno, havendo riservato cose prohibite da Dio, di quelle di Amalech. Et Anania con la sua moglie, fù privato della vita, perche havevano fraudato del prezzo del campo venduto, i quali però non havevano fatto voto di povertà. Nella vita de' Santi Padri si legge d' un' Ortolano, che dava per limosina tutto quello, che guadagnava, riserbando per se solamente il vitto quotidiano: à questo buon vecchio per suggestione diabolica, venne voglia di riservarse qualche cosa, per l' infermità, che gli potesse venire, la quale gli venne tale per permissione di Dio, che havendo speso ogni cosa, udì dal medico, che se non si tagliava il piede infermo, che il corpo tutto saria corrotto & guasto, il quale considerando la causa del suo male, si pentì grandemente: onde la notte gli apparve l' Angelo è li toccò il piede infermo, & egli la matina trovando se sano, andò à lavorar nell' orto: onde venendo il medico per tagliar il piede, lodò Iddio della gratia fatta al suo servo: Santo Antonio ad uno, che era venuto à farsi Monacho, & havea dato la robba sua a' poveri, reservandose però qualche denaro, disse cosi: se vuoi essere Monacho, và al macello, & compra tanta carne, et nudo mettitela sopra le spalle, & vieni quà: il che havendo fatto, li cani, & gl' ucelli l' hebbero à lacerare tutto per levargli la carne: cosi disse il Santo, sarà lacerato da' Demonij, chiunque renuntia al secolo, & ritiene qualche cosa per se stesso. San Gregorio havendo saputo, che un Frate infermo haveva due denari appresso di se, lo punì in vita, levandoli la visita de' Monaci, & in morte lasciandolo molti giorni senza sepoltura. E pazzo il Religioso Proprietario, poiche essendo già morto, hà paura di non morir di fame, però cerca di provedersi con la proprietà. Sono morti al mondo i veri religiosi, & in loro si verifica quello che dice l' Apost. Paulo. Estis, & vita vestra abscondita est cum Christo in Deo. Cosi l' intese l' Abbate Arsenio, al quale havendo lasciato un Senator Romano, la robba sua in testamento, essendoli portato il testamento d' un Senator Romano, che lasciava herede della sua robba, disse io sono morto prima di lui, & cosi rimandò il testamento senza voler ricevere cosa alcuna. Il Religioso Proprietario in un certo modo si può chiamar figliuolo di perditione, come Giuda, il quale essendo chiamato all' Apostolato, & stando con il Salvatore, & in compagnia di quelli, che s' havevano da salvare, solo perì. fù ancora chiamato Demonio, dicendo il Signor vi hò eletto dodici, ma uno di voi è Demonio, Giuda per li danari perse la vita eterna, e la temporale ancora, ne manco potè godere quelli denari: cosi aviene à molti Proprietarij che muorono senza servirse di quello che hanno preparato, & riservato: accadendo loro, quello che accadette à quel ricco evangelico, al quale fù detto. Stultè hac nocte repetent animam tuam à te, & que parasti cuius erunt? il Religioso lasciando il mondo con le sue pompe, & vanità compra il cielo, & la vita eterna. ma diventando poi Proprietario perde il dritto, & la ragione che haveva alla vita eterna, & del luoco di salute, fà à se stesso luoco di perditione: e ladro il Religioso Proprietario: onde Iddio per mera giustitia lo potria far morire di morte subitanea, come Anania & Safira sua moglie, overo aprir la terra, & ingiottirlo vivo, come Dathan & Abiron, & non solo è ladro, ma ancora è sacrilego, poiche il furto suo è fatto molte volte in loco sacro, & di cose dedicate à Dio. Egli non è suo, ma della Religione, & cosi non può acquistar niente à se stesso, ma tutto quello che acquista è della Religione, & cosi non si può appropriar cosa alcuna (senza furto, & sacrilegio) à se stesso. Di più è transgressor del voto, perche fece voto di volontaria povertà, quale adesso transgredisse con la proprietà, e ancora Apostata, perche se Apostata è giudicato colui, che lascia l' habito della Religione, molto più sarà quello, che lascia la povertà volontaria, essendo più propria della essenza & sostanza della Religione che l' habito: di più è hypocrita, poiche sotto l' habito claustrale, porta l' animo secolare, di fuori pare d' oro, ma di dentro è tutto fango. pecca il Proprietario nel Padre, nel Figliuolo, & nello Spirito Santo. pecca nel Padre dubitando della potenza, che s' attribuisce al Padre: poiche hà paura di morir di fame, se non si provede da se stesso. pecca nel Figliuolo, al quale se attribuisce la sapienza, non si fidando di quella, con la quale Christo prepose alle ricchezze, le necessità, & molestie, & alle delitie il patire dell' abondare. pecca nello Spirito Santo, perche sente male della bontà, che s' attribuisce al Spirito Santo dubitando che sa da dovero servirà à Dio habbia da morir senza esserli soccorso da lui, dicendo David, Non vidi iustum derelictum, &c. pecca contra la sua madre Religione, poiche egli leva il fondamento che è la povertà, quale pose Christo, cominciando la sua dottrina dalla povertà: In San Matteo dicendo, Beati pauperes di spiritu, quoniam ipsorum est regnu, cælorum, & egli stesso perfettamente la servò in tutta la sua vita. leva la pace, che è tutto il bene della Religione, scandeliza il prossimo, pigliando per se solo, quello che è di tutti, doveria esser stella fissa nel cielo, ma per questo peccato è fisso nel profondo del fango; doveria esser Angelo, ma è Demonio, come disse Christo di Giuda proprietario, doveria esser figliuol di Dio, & è Sathan. Iob. I. Ad fuit inter illos, scilicet filios Dei, & Sathan. Questo basterà per hora in detestatione di questo maledetto, & scommunicato peccato, & di quelli, che senza timore di Dio, & senza vergogna de gl' huomini lo commettono. Rimedio potentissimo contra questo maledetto vitio della Proprietà, è ristrengersi al possibile al solo uso delle cose molto necessarie, & haver paura grandissima, che sotto spetie & colore di necessità, non vi entri la mala semenza della superfluità, però non deve il Religioso ò Religiosa donar, ne pigliar cosa alcuna senza licenza, ben che ne havesse bisogno. non deve mai tenere in poter suo, ne in poter d' altri denari, acciò che il Demonio non l' inganni, & sotto spetie di bene, non li faccia fare contra il voto della santa povertà: & per conseguente incorrere nella dannatione eterna, non servando al Signore tutto quello che gli hà promesso. Secondo rimedio sarà pensar che è grandissima viltà d' un' animo Religioso, che havendo lasciato il mondo, & le cose sue proprie, che senza peccato poteva possedere, s' attacchi à certe cosuccie, & bagatelle, di vilissimo prezzo, & tenghi in esse occupato l' animo, & vi ponghi tanta affettione, che essendo secolare, manco si saria degnato di guardarle, non che tenerle, & occuparsi intorno à quelle. Terzo rimedio sarà considerar Christo Signor, & Creator del tutto, che non volse haver cosa alcuna propria, & che quelli pochi denari che gli erano dati per limosina, manco gli volse tener appresso di se, ma ne fece depositario Giuda, al quale manco domandò mai conto, tanto poca stima faceva d' essi, ancor che fossero necessarij per sostentatione della vita. la madre sua santissima ancora fù poverissima, vivendo delle proprie sue fatiche, anzi faceva limosina di quello che gli avanzava per il vitto quotidiano, come fece ancora dell' oro che li offersero li Magi, onde non potette comprar l' Agnello per offrirlo al Tempio, ma offerse un par di tortorelle ò colombe, che era secondo le lege, offerta de' poveri. Quarto rimedio sarà considerare che tutti i veri Religiosi (che sono stati innumerabili) dal principio della nascente Chiesa hanno abhorrito tanto il vitio della proprietà, che manco hanno voluto servirsi di questo vocabolo nelle cose necessarie, cioè mio, ma di antiquissimo costume, dicevano nostre, come la nostra veste, come camera, etc. & cosi tutti li fondatori di Religione, posero la povertà per fondamento sodo della Religione. & benche alcuni d' essi ricevessero intrate, & possessioni, come San Benedetto & altri, volsero però che servissero per tutti in comune. Quinto rimedio sarà considerare con diligenza, & attentione, che per comprare quella Pretiosa margarita evangelica, che è Christo nostro Signore, & la santa povertà lasciasti tutto quello che possedevi, & te stesso ancora, hora ne fai tanto poco conto, che la cambi per niente, usando come proprie le cose che hai, per il che ti rendi indegno di sepoltura sacra, che cosi fù ordinato da' Sacri Canoni, cioè che il Religioso ò Religiosa proprietaria, nò si sepelisse in luoco sacro, ancorche morisse bene, co i sacramenti, ma fuori d' esso. L'altro potentissimo rimedio sarà legere bene, [Super quodam de statu mo.] & consideratamente tutte le cose che habbiamo posto di sopra in detestatione di questo vitio, & dell' istessi Proprietarij.


Quest'edizione digitale preparata da Martin Guy <martinwguy@gmail.com>, agosto 2001.
Ultima revisione dell'HTML: 28 dicembre 2005.