Se è lecito lasciar i parenti per entrar in Religione.
Cap. XIII.

  [S. Th. 2.2. q.189. art.5. quo.3. ar.16. & quo.x. ar.9] Pare che Christo nostro Signore habbia dato intorno à questa materia due precetti contrarij: ma non sono veramente contrarij, come vedremo dipoi. l' uno è appresso San Matteo [Matt.15.] dove dice. Honora patrem tuum, & matrem tuam. Si che l' honorar i parenti è precetto divino, & natural ancora, & humano. l' altro precetto che par contrario, è dell' odio che s' hà da portar a' parenti per causa di Dio, & quest' odio è precetto divino, & naturale, perche l' honor & servitio di Dio s' hà da preferir à tutte le cose. onde quando i parenti impediscono ò vogliono impedir il servitio di Dio s' hanno d' haver in odio. però disse Christo. [Luc.14] Qui non odit Patrem suum & matrem suam: non potest meus esse discipulus, & altrove. [Matt.10.] Qui amat patrem aut matrem plusquam me, non est me dignus. Et domandandoli un Discepolo licenza d' andar à sepelir il padre, li rispose, [Lu.9.] lascia che i morti sepeliscano i morti loro: & tu và à predicar il regno di Dio. Nei quali precetti non vi è contrarietà alcuna: perche nella Sacra Scrittura non vi è cosa che contradica all' altra. & perche meglio si possa veder questo; dico che in tre modi si possono considerar i parenti da uno che si vuol far Religioso. Il primo è di quei che hanno bisogno dell' aiuto de figliuolo, & che senza lui non possono vivere, trovandosi in estrema ò quasi in estrema necessità. Et à questo tal figliuolo è commandata la paterna pietà; ne può costui con buona conscienza entrar in Religione, ben che ne havesse fatto voto; dal qual' è assoluto iure [sic] natura. Onde non hà bisogno d' altra assolutione, per sin che dura quella miseria, & necessità de' parenti. la quale passata: è obbligato al voto, & questo vogliono dire le parole di Christo allegate di sopra intorno dell' honorar de' parenti. Il secondo è quandi li parenti non hanno bisogno alcuno dell' aiuto del figliuolo, perche sono ricchi, ò stanno commodi: nondimeno cercano d' impedirlo, & far che non entri nella Religione; & di questi parla Christo, quando dice che s' hanno d' haver in odio, & che quello il qual' ama più questi, cioè che per causa loro lascia di servir à Christo, non è degno di lui: il terzo modo è, quando i parenti non hanno bisogno dell' aiuto del figliuolo per vivere; perche hanno tanto che basta loro; ma non possono viver tanto lautamente, & con tanto splendore, quanto vorrebbono, nel qual caso il figliuolo chiamato da Dio alla Religione; non dee per modo alcuno lasciare, per rispetto de i parenti d' entrar in Religione. perche è più obligato à se stesso, & alle cose appartinenti all' anima propria che à lo splendor esteriore de' parenti; anzi che entrando non solo farà bene all' anima propria; ma ancora à quella de gl' istessi parenti: perche privati della presenza corporale, la qual disordinatamente amavano, trasferiranno l' amor del figliuolo nell' amor di Dio, al quale è andato à servire. Oh, poteva ancor servir à Dio in casa, senz' andarsi à serrare frà quattro mura. E vero: ma Iddio non hà voluto, che li serva in altro luogo, che nella Religione. & perche è padrone, non si li può dar legge. Oh, si estingue la casa in lui; perche è solo maschio. Iddio ben lo sà, & vuol cosi: bisogna che i parenti habbiano patienza; meglio è che si estingua in un buono, che in un tristo. perche tanto poteva morir nel secolo, senza figliuoli, ò esser tristo, ò haver figliuoli tristi. & poi una volta finalmente s' hà da estinguere. & quante casate, non solo d' huomini privati, ma d' Imperadori, Re, Prencipi sono estinte, senza che niuno di loro entrasse in Religione, dimmi dov' è hora quella d' Alessandro Magno, di Cesare, di Pompeo, & altro innumerabili, delle cui famiglie non ci è manco memoria.


Quest'edizione digitale preparata da Martin Guy <martinwguy@gmail.com>, agosto 2001.
Ultima revisione dell'HTML: 28 dicembre 2005.