Del nome et definitione della Religione.
Cap. I.
Benche questo nome Religione si pigli appresso buoni authori in più modi, & habbia varie significationi: nondimeno noi ne pigliaremo solamente due, che fanno al nostro proposito. diciamo dunque, che Religione alle volte si piglia per una virtù che consiste nel culto di Dio, & nelle cirimonie, [sic] che al detto culto s' appartengono, & è così chiamata, come vuol Cicerone dal verbo rileggere, [Lib.2. de nat.] quasi che sia proprio officio del Religioso, con somma diligenza & studio maneggiar e trattar le cose che s' appartengono al culto divino. Et ben che la gravità dell' autore faccia verisimile l' interpretatione overo derivatione già detta; non dimeno non piace à Lattantio firmiano, ne a Sant'Agostino; [Aug. libr.1. ret. ca.13. & lib. de vera Relig.] i quali vogliono che questo nome Religione, si derivi dal Verbo religare; quasi che la virtù detta Religione, leghi con nuovo vincolo di pietà, & congionga con Dio gl' animi di coloro, che à lui & al suo culto, di tutto cuore si danno. Et quelli che sono più de gli altri segnalati in questa virtù si chiamano Religiosi; i quali attendono ad honorare quella natura separati da gli altri, ò vivano insieme con essi loro; & benche questo sia vero nondimeno in questo tempo della legge Evangelica, nella quale particolarmente risplendono i raggi della vera Religione, meritamente sono chiamati Religiosi coloro i quali seguitando i consigli di Christo N. S. abbandonano il mondo, & si ritirano in questo stato, come in un porto sicurissimo, dove attendono diligentissimamente con essercitij spirituali al culto divino, et per farlo meglio & senza impedimento alcuno; consacrano se stessi, & tutte le cose loro al divin servitio, per mezzo de i voti di Povertà, Castità, & obedienza, per acquistar più facilmente la perfettione, alla quale con tutte le forze loro aspirano, e questo stato d' huomini così consecrati à Dio si chiama Religione; & abbracciar questo stato si dice entrar in Religione, e farsi Religioso.