«Sfrattato» il centro sociale Auro
«La revoca della convenzione
è un atto imposto dalla legge»
«La posizione dell'amministrazione comunale da me presieduta, nei confronti del centro Auro non è cambiata e resta quella della linea del dialogo costruttivo come da me stesso affermato ufficialmente in Consiglio comunale quando ho proposto la formazione di una commissione di indagine col compito di vagliare la situazione e trovare le soluzioni più adeguate».
Ci pensa il sindaco Umberto Scapagnini a definire esattamente la portata della delibera della Giunta con la quale è stata revocata la convenzione tra il Comune e l'associazione Lorenzo Aiello per la gestione dell'immobile di via Santa Maria del Rosario, da anni sede del centro sociale Auro. Il chiarimento del sindaco è giunto a seguito della dichiarazione del segretario regionale dei Ds Claudio Fava, una volta che era giunta ai capigruppo in consiglio comunale nota della delibera.
«La revoca della convenzione con l'associazione Lorenzo Aiello - aveva sostenuto Fava nel pomeriggio - decisa in clandestinità dalla Giunta Scapagnini senza alcun dibattito in Consiglio comunale, è un'atto offensivo e inopportuno. Scapagnini vuol fare di Catania una città chiusa. Utile a ospitare i raduni fascisti di Forza Nuova, pronta a reprimere ogni sforzo di culture giovanili e civili fuori dal coro. Più che sindaco quella di Scapagnini è stata una scelta da gerarca».
Il sindaco ha risposto prontamente alle accuse di Fava: «La revoca dell'attuale concessione era un atto dovuto perché imposto dalla necessità di rispettare diverse disposizioni di legge tra cui principalmente quelle relative alla sicurezza e alle condizioni igieniche della struttura, precarie come è risultato da diversi sopralluoghi del nostro ufficio tecnico e quelle relative alla impossibilità per le pubbliche amministrazioni di concedere a soggetti esterni locali a titolo gratuito».
Quest'ultima norma statale a cui fa riferimento Scapagnini risale al 1998 e fu adottata come mezzo per impedire la prassi diffusa delle regalie di fatto a privati di immobili pubblici. «Detto questo - ha concluso Scapagnini - voglio rassicurare i giovani del centro Auro che non mi sfugge certo la rilevanza sociale del problema e che quindi ho già messo in moto una serie di procedure atte a reperire nuovi locali. Faremo tutti assieme le verifiche necessarie e soprattutto cercheremo di risolvere i problemi che ci vengono posti dalla necessità di agire sempre nella più piena legalità».
La notifica di revoca entra in vigore il 17 aprile, dopo di che ci sono 60 giorni di tempo per liberare l'immobile. Il sindaco ha voluto comunque ribadire che entro questi due mesi l'amministrazione provvederà a trovare nuovi locali per l'associazione Aiello, di concerto con tutti i gruppi consiliari.
E se i Ds tramite Fava hanno dimostrato sdegno per la revoca della convenzione, Azione Giovani, gruppo giovanile di Alleanza Nazionale, è di tutt'altro avviso. «La scelta della Giunta Scapagnini è legittima e coraggiosa - ha sostenuto il presidente provinciale Puccio la Rosa - poiché si tratta di militanti di estrema sinistra che continuano a diffondere la cultura della discriminazione, della violenza e dell'intolleranza».
I membri dell'associazione Lorenzo Aiello manifestano incredulità per tanto accanimento: «Ci revocano la convenzione perché non paghiamo una lira. Siamo gli unici a Catania a usufruire di convenzioni a titolo gratuito? Da quando siamo dentro l'immobile noi tutti, a spese nostre documentabili tramite fatture, abbiamo cominciato lavori di recupero dell'impianto elettrico per renderlo a norma di sicurezza e abbiamo liberato i locali dalle macerie».
Questo pomeriggio del problema si occuperanno i gruppi dell'Ulivo. Una conferenza stampa si terrà alle 17,30 nella sede del gruppo consiliare dei Democratici.
Gianni Nicola Caracoglia |